Dall’importanza degli ingredienti idratanti a quante volte lavarsi, viaggio alla scoperta di cinque consigli per prenderci cura della nostra flora cutanea.
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beauty routine
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5 Apr 2022
Dopo aver scoperto cos’è la flora cutanea (o microbiota cutaneo), non ci resta che capire come possiamo prendercene cura attraverso una corretta pulizia!
Mai come nel periodo attuale, infatti, la detersione dell’intero corpo, attività da ripetere quotidianamente anche più volte al giorno, è considerata un fattore di benessere essenziale. Ed è per questo che è importante sapere come lavarsi bene in modo da non alterare il naturale equilibrio della flora cutanea.
Le nostre cosmetologhe hanno individuati cinque consigli (+ uno extra) per mantenere in salute la flora cutanea. Ecco quali sono!
- I tensioattivi? Solo quelli giusti. Primo passo di una detersione amica della flora cutanea è scegliere con attenzione detergenti contenenti tensioattivi (ossia quegli ingredienti da cui dipende la rimozione dello sporco) delicati, che non alterino la flora cutanea rischiando di rimuovere troppo il film idrolipidico.
Tensioattivi troppo aggressivi potrebbero apportare significativi cambiamenti al microbiota cutaneo. Quindi… attenzione! - Fattore idratazione? Sì, sempre. Oltre a tensioattivi delicati, il detergente ideale deve avere anche ingredienti eudermici capaci di ripristinare le sostanze naturali che proteggono la pelle, migliorando così il suo stato fisiologico generale.
In poche parole, il dermocosmetico amico del microbiota deve contenere sostanze idratanti e lipidiche in grado di restare sulla cute anche dopo il risciacquo. - L’importanza del risciacquo. Dopo una corretta pulizia, è fondamentale un corretto risciacquo (un risciacquo che, se il detergente è ben formulato con ingredienti idratanti, non rimuoverà il film idrolipidico).
I prodotti non a risciacquo, invece, rimangono sulla pelle e possono non solo essere sconsigliati in caso di pelle sensibile ma anche influenzare il livello di proliferazione della flora cutanea. - Il pH conta. La scala di valutazione del pH va da 0 (pH acido) a 14 (pH basico o alcalino) e 7 corrisponde alla neutralità (né acido, né basico).
La cute necessita di un pH leggermente acido (tra 4 e 5) perché un pH di questo tipo riduce la crescita dei microrganismi, mentre un pH tendente alla basicità ne predispone una maggiore proliferazione. E non solo: a volte (quando si frequentano palestre, spiagge, piscine o durante il ciclo, ecc.), sarà necessario mantenere un pH ancora più acido per ridurre la crescita dei microrganismi. In quel caso, ci si può affidare a dermocosmetici come il Detergente Doccia Dermico o il Detergente Intimo Attivo pH 3.5. - Lavarsi il giusto. Se lavaggi frequenti rischiano di rimuovere il naturale film idrolipidico e squilibrare il microbiota, pochi lavaggi possono decisamente avere l’effetti contrario: ovvero compromettere la salute cutanea, portando a un accumulo di impurità e una proliferazione di microrganismi nocivi.
L’ideale è, dunque, la mezza via, ovvero non eccedere in docce e bagni (come 2/4 al giorno). E ovviamente scegliere un detergente delicato adatto all’uso frequente! - Consiglio extra: Lo stile di vita è l’alimentazione. Se la scelta dei detergenti è importante per mantenere inalterata la flora cutanea, ci sono anche altri fattori che contano.
L’alimentazione equilibrata e corretta, abbinata a una costante (anche moderata) attività fisica è l’ideale per garantire il benessere della cute, e non solo! Mangiare bene per avere una pelle bella e sana significa principalmente limitare gli alcolici, il fumo e i grassi, due sostanze che rivestono un ruolo rilevante quando si tratta di mantenere in forma il microbiota della pelle.
Ti è piaciuto l’argomento e ne vuoi sapere di più, leggi anche l’articolo “La corretta detersione? È amica della pelle”.