Macchie rosse sulla pelle: cause e cosa fare

Veder comparire macchie rosse sulla pelle può destare preoccupazione. Dato che le cause possono essere molteplici, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in questo articolo, per capire anche come porvi rimedio.

  • beauty routine

  • 26 Lug 2023

La comparsa di macchie rosse sulla pelle può essere causata da molteplici cause di entità più o meno grave – può essere il sintomo di un disturbo dell’organismo, di una infezione o di un problema legato all’epidermide – e può essere circoscritta a una parte del corpo o essere molto estesa. Anche le caratteristiche delle macchie possono variare molto, sia per conformazione che colore, oltre alla possibilità che siano accompagnate o meno da altri sintomi, quali prurito, gonfiore, papule, bolle, vescicole o desquamazione.
Insomma lo scenario è davvero molto ampio e per questo, in generale, se vediamo comparire chiazze rosse sul corpo il consiglio è sempre quello di rivolgersi al proprio medico o dermatologo che ne stabilirà la causa scatenante e potrà definire il trattamento più adeguato.

Possibili cause delle macchie rosse sulla pelle

Fatta questa doverosa premessa, vediamo insieme le cause più comuni della comparsa di macchie rosse sulla pelle:

  • allergie: spesso accompagnate da prurito, le chiazze rosse in questo caso sono il sintomo di un avvenuto contatto con degli allergeni che hanno scatenato la risposta del nostro sistema immunitario (l’arrossamento della pelle, appunto);
  • angioma: di colore rosso acceso, si tratta di una manifestazione cutanea correlata ad anomalie vascolari del tutto innocue (in molti casi scompare spontaneamente senza cure particolari) che si riscontra abbastanza spesso nei neonati e nei bambini, ma che può comparire in età adulta come dilatazione di piccoli vasi sanguigni e presentarsi come una piccola protuberanza, nella tipica forma ramificata “a ragno” o in quella rotonda di colore rossastro detta “a ciliegia”;
  • dermatite: le macchie in questo caso variano a seconda che si tratti di un dermatite atopica (la forma più comune di eczema che può derivare da allergie o da fattori genetici o ereditari e i cui rash cutanei compaiono generalmente su ginocchia, gomiti, collo, mani, viso e cuoio capelluto), dermatite da contatto (causata dalla reazione della cute in seguito al contatto con sostanze irritanti o allergeni), da sudore (più facilmente riconoscibile e localizzata spesso nelle ascelle e nell’inguine) o seborroica (che si manifesta con chiazze rosse e squamose, abbinate a prurito, ben delineate e localizzate sui lati del naso, sopracciglia, orecchie, cuoio capelluto e schiena.
  • eritema: piuttosto riconoscibili, questo tipo di macchie della pelle sono facilmente riconducibili a un’eccessiva esposizione al caldo o al freddo;
  • petecchie: solitamente non pruriginose, queste macchie rosse sono di piccole dimensioni (non superano i 3 millimetri) e sono causate dalla rottura di capillari sottocutanei. Di solito scompaiono da sole e solo in rare circostanze sono sintomo di patologie da indagare.
  • rosacea: si tratta di una malattia infiammatoria cronica della pelle piuttosto comune che si manifesta su alcune aree del viso quali guance, naso, mento e fronte ed è associata a dilatazione dei vasi capillari superficiali. Raramente può essere scambiata con altre malattie della pelle perché le sue macchie sono alquanto caratteristiche con il loro arrossamenti persistenti e la visibilità accentuata dei capillari superficiali;

Macchie rosse sulla pelle, cosa fare

Vista l’ampia gamma di possibili cause delle macchie rosse sulla pelle, il nostro consiglio è sempre quello di rivolgersi a specialisti, per valutarne dimensione, caratteristiche e quantità, evoluzione nel tempo, aree interessate e altri sintomi o circostanze che hanno accompagnato la loro insorgenza.
In questo modo saremo sicuri di avere una corretta diagnosi e di potervi porre rimedio in modo adeguato.

Altra cosa che possiamo comunque fare, e che fa parte della routine quotidiana di cura della pelle, è prestare attenzione sia alla detersione che all’idratazione, utilizzando prodotti adatti al nostro tipo di pelle, specie se abbiamo una pelle delicata e molto sensibile o siamo soggetti spesso ad arrossamenti e irritazioni cutanee.

Come il nostro Detergente doccia extra sensitive, studiato appositamente per pelli sensibili, extrasensibili e a tendenza atopica, con ingredienti essenziali che rispettano il normale pH fisiologico della pelle e l’Idratante corpo extra sensitive, con ingredienti eudermici di alta qualità che rigenerano, idratano e leniscono la pelle, entrambi approvati dall’AIDECO – Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia.

Curate sempre la vostra pelle: vi aiuterà a mantenerla in salute!

Eruzione cutanea da stress: come prevenirla

Lo stress è tra i nemici numero uno della pelle: eruzioni cutanee, pomfi, arrossamenti e prurito possono essere esacerbati proprio da questo invisibile nemico della nostra salute. Cosa possiamo fare per evitare l’orticaria da stress? Alcuni consigli in questo articolo.

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  • 26 Lug 2023

Sebbene sia considerato una condizione psicologica, lo stress può avere ripercussioni importanti sulla nostra salute e in particolare sulla nostra pelle, causando o esacerbando la cosiddetta orticaria da stress. Questo tipo di orticaria può essere confusa con altre patologie cutanee, come la dermatite da contatto, a causa della sua sintomatologia, ed è quindi importante conoscerla. Vediamo insieme come si manifesta e cosa possiamo fare per prevenirla.

Orticaria da stress: cos’è e come si manifesta

L’orticaria è una reazione della pelle dovuta al rilascio di istamina: questa sostanza circola nel nostro corpo, in genere, quando veniamo a contatto con degli agenti allergeni e il risultato è un’eruzione cutanea caratterizzata da pomfi pruriginosi, che possono avere un colore variabile dal rosa pallido al rosso intenso.
Il rash cutaneo il più delle volte è superficiale (epidermico) e può apparire su una parte limitata del corpo o essere distribuito su grandi aree. La sua durata è variabile ma viene considerata cronica se perdura oltre le 6 settimane.

Anche lo stress, tuttavia, può aumentare la produzione di istamina da parte del nostro corpo e provocare gli stessi effetti causati dall’esposizione a sostanze a cui siamo allergici: per questo i sintomi che si manifestano durante un’orticaria da stress possono essere facilmente confusi con quelli di una comune reazione allergica da contatto.

Come riconoscere l’orticaria da stress?

Il consiglio è innanzitutto quello di valutare, magari insieme a un dermatologo o una dermatologa, le circostanze nelle quali l’eruzione cutanea ha avuto luogo, per escludere ch’essa sia legata a una reazione allergica o a condizioni mediche preesistenti, come ad esempio la psoriasi o la dermatite atopica (in quest’ultimo caso lo stress emotivo è un fattore che può contribuire all’aggravamento dei sintomi della patologia).

È sempre bene che l’orticaria da stress, fenomeno che può essere episodico o ricorrente o addirittura cronico, sia presa in considerazione come possibile causa dello sfogo cutaneo solo dopo averne escluse altre più facilmente “dimostrabili” e sarà sempre il dermatologo o la dermatologa a stabilirlo, dopo un’accurata anamnesi e gli eventuali accertamenti medici del caso.

Eruzione cutanea da stress: come prevenirla

Una volta analizzata correttamente la situazione, sarà il o la professionista a scegliere la terapia più indicata per lenire i sintomi e prevenire il ritorno delle fasi acute dell’orticaria da stress.

Tuttavia, un consiglio che vale sempre è quello di adattare e modificare il proprio stile di vita, in modo da ridurre il più possibile la tensione e l’ansia, magari ricorrendo a piccoli espedienti utili come:

  • • praticare tecniche di rilassamento, meditazione o yoga ogni giorno, anche solo per pochi minuti;
  • • inserire nella propria routine quotidiana un’attività fisica aerobica o uno sport;
  • dedicarsi a ciò che ci piace o ritagliarsi del tempo per stare con gli amici;
  • • cercare di condurre una vita regolare, dormendo a sufficienza;
  • • avere corretta alimentazione e il giusto apporto di vitamine e sali minerali, tra cui potassio, ferro, magnesio e calcio, oltre a cercare di ridurre le sostanze eccitanti come l’alcool e il caffè e di evitare di fumare.

Infine ricordiamo che avere cura della propria pelle, attraverso l’uso di detergenti delicati e di una corretta idratazione, aiuterà a prevenire la secchezza e a mantenere una barriera cutanea sana, ostacolando così, per quanto possibile, l’insorgere di eventuali eczemi o irritazioni.

A cosa serve la detersione?

Sembra scontato, ma i motivi per cui la detersione è fondamentale per il nostro corpo vanno al di là delle buone pratiche sociali, coinvolgendo il nostro benessere fisico e psicologico. Scopriamo perché in questo articolo.

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  • 26 Lug 2023

Fin da bambini siamo stati educati a considerare la detersione come parte integrante della nostra quotidianità, apprendendo dai nostri genitori una serie di gesti e azioni legate non solo al modo corretto di detergersi, ma anche all’importanza di pulire alcune parti del corpo più di altre. Lo abbiamo imparato perché “si doveva fare”, ma le ragioni per cui la detersione è fondamentale per il nostro corpo sono profonde e vanno al di là delle buone pratiche sociali. Vediamole insieme.

Perché la detersione è importante

La detersione, e più in generale l’igiene personale, giocano un ruolo chiave nella prevenzione delle malattie. Lavarsi è la prima arma che abbiamo per difenderci dai batteri e dai germi che provengono dall’esterno e che possono depositarsi sulla pelle e raggiungere gli organi attraverso varie parti del corpo come ad esempio le mani, gli occhi e le parti intime, e persino il cuoio capelluto e le unghie.

La detersione quindi serve principalmente a proteggere, preservare e migliorare la nostra salute.

In secondo luogo essere puliti e curati è qualcosa che ci fa stare bene anche psicologicamente perché aumenta la nostra autostima e la possibilità di essere accettati più volentieri dagli altri, ed è noto quanto questo giovi al nostro benessere generale!

Infine la detersione serve anche alla rigenerazione della cute, perché favorisce la rimozione delle cellule morte dalla pelle, che muoiono per un processo naturale chiamato apoptosi e che possono essere tolte utilizzando un semplice guanto di crine o un prodotto esfoliante.

Questo non significa, d’altro canto, che lavarsi troppo a lungo o troppo spesso o in modo troppo profondo sia un bene: quando si parla di detersione, infatti, si parla principalmente di cute e sappiamo bene quanto la pelle sia un organo importantissimo per la nostra salute ma anche molto complesso e delicato.

Buone pratiche di detersione

Due sono le funzioni principali che la pelle svolge normalmente: funge da barriera protettiva nei confronti dell’ambiente esterno e contribuisce a mantenere l’omeostasi interna, ossia la capacità di autoregolazione del nostro corpo che conserva costanti le condizioni interne dell’organismo nonostante le possibili variazioni di quello esterno.

Perché la pelle continui a svolgere correttamente queste funzioni però è necessario averne cura anche attraverso la detersione (e l’idratazione) evitando di danneggiare la sua struttura.

I consigli per una buona detersione sono:

  • pulire il film idrolipidico della pelle (la barriera di protezione composta da sostanze grasse e sostanze acquose generate dalla sudorazione e dalla traspirazione) senza intaccarlo;
  • non interferire con il microbiota cutaneo, ossia l’insieme di microrganismi (batteri, virus e funghi) che ricoprono e colonizzano naturalmente la nostra cute e che sono cruciali per l’adempimento di molte funzioni fisiologiche, come la modulazione del sistema immunitario e della proliferazione dei batteri patogeni.

Ma come fare?

Innanzitutto è necessario scegliere il giusto prodotto per la detersione: bisognerebbe optare per un detergente che abbia un pH il più simile possibile a quello fisiologico, che contenga dei tensioattivi non aggressivi, degli ingredienti essenziali e la cui formulazione sia testata.

Altro passo fondamentale è quello di utilizzare un detergente specifico per le differenti parti del corpo, come le mani e le parti intime per esempio, perché la pelle non è dappertutto uguale e perché alcune parti del corpo hanno più probabilità di altre di essere un ricettacolo per i batteri. Quindi cercate sempre di differenziare i detergenti a seconda della zona del corpo a cui sono destinati.

Infine ricordiamo altre buone pratiche di detersione:

  • fare 2-3 docce alla settimana potrebbe essere sufficiente durante il periodo invernale, non dimenticando però di lavare ogni giorno le parti intime, le ascelle e il volto;
  • prediligere la doccia al bagno in vasca, magari evitando una temperatura dell’acqua troppa alta che potrebbe alterare il film lipidico cutaneo e il pH;
  • lavare quotidianamente le mani, anche più volte al giorno, perché essendo spesso a contatto con germi e batteri possono essere veicolo di infezione;
  • • cercare di non lavare i capelli tutti i giorni, in modo da non seccare troppo la cute inducendola a produrre più sebo per un processo di protezione.

Speriamo di aver chiarito a cosa serva la detersione e quanto sia importante per la nostra pelle e per il benessere e la salute generale del nostro corpo. Ora non vi resta che scoprire il prodotto detergente che fa per voi!

Reazione allergica della pelle: le cause e cosa fare

A volte capita di avere rash cutanei sulla pelle o prurito senza un’apparente ragione: è importante non sottovalutarli, perché potrebbe trattarsi di reazioni allergiche. In questo articolo le possibili cause e alcuni suggerimenti su cosa fare.

  • beauty routine

  • 26 Lug 2023

Sarà capitato a molti di avere irritazioni cutanee improvvise e magari di non riuscire a capirne la ragione: è importante sapere che quando la pelle si arrossa, prude o si copre di vescicole potremmo trovarci di fronte a una vera e propria reazione allergica provocata da una o più sostanze chimiche o naturali con cui veniamo a contatto, detta anche dermatite allergica da contatto. Ma perché succede? E come possiamo prevenirla?

Cause della dermatite allergica da contatto

La dermatite allergica da contatto è una delle affezioni dermatologiche più comuni e può essere di natura irritante, causata appunto da agenti irritanti (per lo più saponi e detersivi) e localizzata spesso nelle mani o confinata nella zona del contatto, o di natura allergica, scatenata da una sensibilizzazione dovuta a un’esposizione ripetuta alle sostanze allergizzanti.
In entrambi i casi l’irritazione cutanea si produce perché il corpo percepisce come nocive le sostanze con cui veniamo in contatto (gli allergeni) e reagisce dando luogo a una manifestazione cutanea infiammatoria (la reazione allergica appunto).

In natura esistono molte sostanze potenzialmente irritanti e la reazione al contatto con esse cambia da persona a persona: quindi non è sempre semplice stabilire quali siano gli allergeni da cui tenersi lontani, ossia la causa della reazione allergica della pelle.

A volte si tratta di sostanze maneggiate nell’ambito del proprio lavoro, tanto che la dermatite allergica da contatto viene spesso chiamata “dermatite professionale” (pensiamo alle persone coinvolte nell’edilizia, nell’industria chimica e tessile, imbianchini, parrucchieri, panettieri e pasticceri, ecc.); altre volte si tratta di sostanze contenute nei cosmetici o nei profumi o nei capi di abbigliamento, altre ancora di allergeni di natura alimentare.

Ad ogni modo se si sospetta di essere affetti da dermatite allergica, è sempre bene fare attenzione alle circostanze in cui ha avuto luogo la reazione cutanea e parlarne con un dermatologo o un allergologo, che decideranno se eseguire un patch-test per individuare l’eventuale sostanza a cui si è allergici.

Cosa fare per prevenire una reazione allergica della pelle

I rimedi e la cura nei casi di reazione allergica della pelle dipendono ovviamente dalle cause che l’hanno scatenata e sono di competenza di un medico. Ma nel caso di dermatiti provocate da allergie o da contatto con sostanze irritanti, una volta identificate le sostanze responsabili, possiamo provare a prevenire la reazione allergica evitando il contatto diretto con esse e informandoci sui nomi comunemente utilizzati per indicarle (compresi i sinonimi) e sui prodotti che più frequentemente le contengono.

In particolare, bisognerebbe fare attenzione, come già accennato, a:

  • prodotti per la cura del corpo, come profumi, detergenti, shampoo, cosmetici;
  • metalli che vengono a contatto con la pelle;
  • • sostanze presenti nei tessuti per abbigliamento e biancheria (coloranti, formaldeide);

Per questo è sempre utile e necessario imparare a leggere le etichette e gli ingredienti (indicati con il nome INCI) dei prodotti che si vogliono utilizzare per verificare la presenza, o meno, delle sostanze a cui siamo allergici.

In generale, la prima vera prevenzione per le reazioni allergiche è quella di cercare di avere costantemente cura della propria pelle mantenendola il più possibile visibilmente sana, idratata e nutrita, e quindi in grado di difendersi da irritazioni.
Idratare la pelle è semplice, se hai i prodotti giusti per farlo: per questo abbiamo studiato una linea di prodotti Dermon per l’idratazione, composta da creme a uso quotidiano e latti idratanti specifici, adatti anche alle pelli ultrasensibili ed essenziali nella composizione. Scopri i prodotti Dermon qui!

Irritazione intima da assorbente

A volte può capitare che gli assorbenti provochino irritazioni intime, specie d’estate: ma perché succede? E che cosa si può fare per evitarlo? Scopriamolo in questo articolo.

  • Igiene intima

  • 26 Lug 2023

Gli assorbenti sono una presenza costante nella vita della maggior parte delle donne, dall’età della prima mestruazione fino alla vecchiaia, quando si può essere costrette a utilizzarli per problemi legati a piccole perdite o all’incontinenza. A volte però capita che gli assorbenti provochino irritazioni intime più o meno forti, che vanno dal bruciore, all’arrossamento, al gonfiore fino al prurito, anche persistente: un problema non da poco con il quale convivere nella quotidianità, a cui si può cercare di porre rimedio partendo innanzitutto dalla scoperta delle possibili cause.

Irritazione intima esterna da assorbente: possibili cause

Normalmente la causa dell’irritazione da assorbente è da ricercarsi proprio nella struttura e nella composizione stessa dell’assorbente.

Alcuni di quelli in commercio infatti contengono profumazioni o sono prodotti con materiali sintetici o derivati dalla plastica che possono irritare la pelle causando prurito, bruciore o arrossamenti; altri invece hanno solo la superficie superiore in cotone, mentre lo strato inferiore è costituito da componenti che ne aumentano il potere assorbente ma contemporaneamente contribuiscono ad aumentare il livello di umidità e la temperatura delle parti intime.

Oltre ai materiali di cui è composto l’assorbente, c’è poi da considerare il fattore sfregamento e l’ambiente caldo umido che necessariamente si viene a creare durante l’uso e che si accentua in estate o quando si fa sport.
Come sappiamo la microflora intima è particolarmente delicata e bastano piccoli cambiamenti di temperatura, di pH o umidità per creare le condizioni adatte alla proliferazione di batteri e alla conseguente comparsa di cattivi odori, irritazioni o ancora peggio dermatiti.

Da prendere in considerazione infine, come possibile fattore da aggiungere a quelli appena elencati, l’abbassamento delle difese immunitarie causate dallo stress che potrebbe aumentare la sensibilità intima facilitando l’irritazione da assorbente. Per chi volesse approfondire la possibile correlazione tra bruciore intimo e stress, ne abbiamo parlato diffusamente nel nostro articolo che analizza il legame tra bruciore intimo e stress.

Rimedi contro l’irritazione intima da assorbente

Che cosa fare dunque per cercare di evitare l’irritazione da assorbente?

Il primo passo è quello di scegliere accuratamente gli assorbenti, valutando oltre al loro potere assorbente anche la capacità traspirante e la tollerabilità cutanea.
Anche indossare un abbigliamento non troppo stretto può aiutare nel caso di irritazione, perché limita lo sfregamento, così come cambiare spesso l’assorbente per ridurre il suo tempo di contatto con la pelle e di conseguenza l’umidità che si produce e che va ad aumentare la possibilità di proliferazione batterica.

Infine, proprio per ridurre il diffondersi di microrganismi patogeni, la detersione della zona intima diventa un elemento importante e richiede la scelta di un prodotto specifico che abbia, nella sua formulazione, sostanze capaci di favorire il naturale equilibrio della microflora e tensioattivi non aggressivi, oltre ad essere facilmente risciacquabile.

Un dermocosmetico come il Detergente Intimo a pH 3.5 Dermon potrebbe essere indicato in tal senso perché, oltre ad avere le caratteristiche appena descritte, contiene anche agenti che favoriscono il controllo della carica batterico-micotica, ingredienti come pantenolo e allantoina che svolgono un’azione idratante, emolliente, protettiva e lenitiva, e un complesso prebiotico che contribuisce al mantenimento di un habitat acido sfavorevole alla proliferazione di microrganismi nocivi, causa appunto di fastidi intimi come l’irritazione da assorbente.

Prurito della pelle dopo la doccia: da cosa dipende?

Perché a volte la pelle prude dopo la doccia? E quali sono i possibili rimedi per prevenire o lenire questo prurito? Scopriamolo insieme.

  • beauty routine

  • 26 Lug 2023

Dopo la doccia può capitare di provare un prurito più o meno leggero, a volte circoscritto alle sole gambe o alle braccia, altre invece diffuso su tutto il corpo. Spesso si tratta di un fastidio che passa nel giro di qualche minuto e che si può alleviare utilizzando semplici accorgimenti prima e dopo la doccia, mentre in alcuni casi può essere il sintomo di un disturbo della pelle da non sottovalutare. Per questo è importante conoscere le possibili cause del prurito dopo la doccia, in modo da potervi porre rimedio adeguatamente a seconda dei casi.

Possibili cause del prurito dopo la doccia

La nostra pelle produce naturalmente una barriera idrolipidica che la protegge dal mondo esterno e da tutti gli agenti che potrebbero rivelarsi nocivi per la sua salute, mantenendola allo stesso tempo morbida e idratata. Il primo segnale di una barriera cutanea compromessa è la disidratazione, che può sfociare in sintomi quali arrossamenti, irritazioni, desquamazione o, appunto, il prurito.

Nella maggior parte dei casi, dunque, è proprio perché qualcosa ha alterato la nostra barriera cutanea lasciando la pelle secca e tesa che abbiamo quella fastidiosa sensazione di prurito dopo la doccia.

Vediamo insieme che cosa può comprometterla:

  • • l’uso di detergenti o scrub troppo aggressivi, o che contengono componenti potenzialmente irritanti: questo caso, molto comune, provoca un prurito che di solito si risolve nel giro di qualche minuto, mentre non va sottovalutato in presenza di sintomi come chiazze rosse, vescicole, abrasioni o desquamazioni evidenti, perché potrebbe trattarsi di vere e proprie reazioni allergiche o di una dermatite da contatto (nel caso consigliamo di non utilizzare più il prodotto e di rivolgersi al proprio medico o a un dermatologo);
  • • la temperatura troppo alta dell’acqua: fare una doccia molto calda e magari prolungata può danneggiare lo strato lipidico esterno della pelle, lasciandola secca e disidratata e dando luogo così al prurito. In caso di patologie dermatologiche preesistenti, come psoriasi o eczema, utilizzare l’acqua bollente per lavarsi è sconsigliato perché potrebbe aumentare notevolmente il prurito nelle zone coinvolte dalla malattia.

In generale non bisogna sottovalutare quei casi in cui il prurito è persistente o diventa addirittura cronico, perché potrebbe trattarsi di:

  • xerosi, una variante patologica della pelle secca i cui sintomi, oltre al prurito e alla pelle secca, sono anche arrossamenti e dolorose screpolature sulle mani e sui piedi;
  • orticaria colinergica, una forma di orticaria causata da un aumento della temperatura corporea che può verificarsi anche dopo l’esercizio fisico, o utilizzando indumenti o coperte troppo pesanti;
  • orticaria acquagenica, una forma molto rara di orticaria che si scatena quando la pelle entra in contatto con l’acqua.

In tutti questi casi sarebbe bene rivolgersi al proprio medico o a un dermatologo.

Prurito della pelle dopo la doccia: cosa fare per prevenirlo

Torniamo al caso più comune di un prurito momentaneo dopo la doccia: che cosa possiamo fare per prevenirlo?

Il primo passo è quello di assicurarsi che il detergente che stiamo utilizzando sia adatto al nostro tipo di pelle, o che sia almeno un prodotto delicato, essenziale nella sua composizione, dermatologicamente testato e magari ricco di ingredienti con proprietà emollienti e idratanti, come aloe vera, burro di karitè, vitamina E, per evitare che danneggi la barriera cutanea, provocando così disidratazione e prurito.

Il Detergente Doccia Extra Sensitive e il Detergente Doccia Delicato Dermon sono prodotti pensati per idratare e proteggere a lungo anche le pelli più sensibili o con tendenza atopica. Approvati da AIDECO (Associazione Italiana di Dermatologia e Cosmetica) rispettano il normale pH fisiologico non compromettendo la barriera cutanea e donano alla pelle morbidezza e idratazione.

Ovviamente anche abbassare la temperatura dell’acqua e diminuire la durata della doccia saranno di grande aiuto!

Prurito della pelle dopo la doccia: cosa fare per alleviarlo

Una volta usciti dalla doccia, è consigliabile idratare il corpo perché, come abbiamo visto, la causa più comune del prurito è proprio la pelle secca e tesa. Prendersi cura della propria pelle è molto importante, sia per mantenere la salute e il benessere della cute, sia per sentirsi bene con sé stessi.
Per questo abbiamo creato creme e latti idratanti adatti ad ogni tipo di pelle, indicati anche per pelli extra sensibili, dalla composizione essenziale che le rende sicure e rispettose del pH fisiologico della cute. Come l’Idratante extra sensitive Dermon, che protegge la pelle dalle aggressioni esterne quotidiane, ripristinando la naturale barriera cutanea, con un’attenzione particolare alla pelle fragile, molto sensibile o a tendenza atopica.

Contro il fastidioso prurito dopo la doccia, proteggi e idrata la tua pelle: il tuo corpo ti ringrazierà!
Vuoi saperne di più? Scopri tutti i nostri dermocosmetici idratanti.

Allergia della pelle: come trattarla

Cosa significa soffrire di un'allergia della pelle? Quali sono le cause e i rimedi per prevenire o gestire questa manifestazione? Scopriamolo insieme.

  • beauty routine

  • 24 Lug 2023

Conosciuta comunemente come allergia della pelle, la dermatite allergica da contatto è una reazione dovuta al contatto della cute con sostanze chimiche o naturali (dette allergeni) in grado di stimolare una risposta del sistema immunitario.

Ma quali allergeni possono provocare questa risposta? E i sintomi, in cosa consistono? Te lo spieghiamo in questo articolo.

Le cause della dermatite allergica da contatto

La dermatite allergica da contatto può essere causata dal contatto ripetuto o persistente con allergeni chimici o ambientali. Tra gli allergeni, ovvero sostanze estranee all’organismo che inducono una risposta immunitaria, possiamo annoverare alcuni metalli, coloranti, preservanti, gli oli e le essenze delle piante e dei fiori.

Qualsiasi parte del corpo può essere soggetta ad allergia della pelle, e tale reazione può essere causata anche da diversi allergeni. Un esempio? Una tinta per capelli può stimolare una risposta circoscritta al cuoio capelluto, mentre i lobi delle orecchie sono spesso soggetti a reazioni al nichel.

I sintomi della dermatite allergica da contatto e la sua prevenzione

L’allergia della pelle si manifesta con l’improvvisa comparsa di chiazze rosse accompagnate da una sensazione di bruciore e prurito. Possono poi apparire anche vescicole, desquamazione, abrasioni e croste.

Essendo la dermatite allergica da contatto simile nelle manifestazioni a quella atopica, è bene confrontarsi con specialisti dermatologi per arrivare a una diagnosi certa.
In caso di dermatite allergica da contatto, saranno gli esperti a guidare il percorso d’individuazione dell’allergene responsabile della risposta immunitaria attraverso test allergologici. Difatti, l’unica prevenzione contro la dermatite allergica consiste nell’evitare il contatto con gli allergeni individuati.

Come trattare l’allergia alla pelle

Individuare l’allergene responsabile della risposta immunitaria è il principale fattore da cui dipende il trattamento dell’allergia della pelle. Evitare il contatto con l’allergene è, infatti, risolutivo per prevenire nuove reazioni.

Per quanto riguarda la beauty routine, se l’allergia è a ingredienti presenti nei cosmetici diventa importantissima l’etichettatura INCI. Saper leggere la formulazione di un prodotto può aiutare a orientarsi nel mondo dei dermocosmetici.
In generale un buon prodotto cosmetico è quello dermatologicamente testato e formulato con ingredienti tali da minimizzare il rischio di insorgenza di allergie. Un esempio sono il Detergente Doccia Extra Sensitive e l’Idratante Corpo Extra Sensitive Dermon, due dermocosmetici approvati da AIDECO (Associazione Italiana di Dermatologia e Cosmetologia) per pelli sensibili, extra sensibili e a tendenza atopica. Anche il Detergente Doccia Delicato e il Detergente intimo pH 4.5 sono studiati per minimizzare il rischio di allergie e testati per nichel e metalli pensanti. Questo li rende adatti dunque alle principali tipologie di pelle e per l’uso quotidiano.

Prurito della pelle: domande e risposte

Scopriamo insieme domande e risposte sul prurito della pelle, quali possono essere le cause e cosa fare quando compare.

  • beauty routine

  • 24 Lug 2023

Che sia circoscritto alla zona intima o diffuso in altre parti del corpo, il prurito della pelle è una condizione piuttosto frequente dalle innumerevoli spiegazioni.
In questo articolo, attraverso una serie di domande e risposte, proviamo a capire cosa succede quando si manifesta il prurito e qual è il legame tra questo sintomo e una beauty routine corretta.

1) Come si manifesta il prurito?

Il prurito è un sintomo localizzato a livello cutaneo, percepito in seguito all’attivazione di fibre nervose. Molto comune, è caratterizzato da una sensazione di pizzicore più o meno insistente che stimola la voglia di grattarsi e può:

  • • manifestarsi in specifiche parti del corpo oppure essere diffuso;
  • • essere temporaneo o persistente.

Sono diverse le cause del prurito della pelle, dalla puntura di un insetto a patologie dermatologiche, da una reazione allergica all’utilizzo di un detergente dalla formulazione troppo aggressiva Ognuna di queste può determinare la comparsa di altri sintomi e segni, tra cui arrossamenti, desquamazione, presenza di papule, edema o pus.

2) Quali possono essere i disturbi alla base del prurito della pelle?

Il prurito della pelle può essere segno di condizioni di vario genere, tra cui:

L’elenco delle cause che danno origine al sintomo del prurito è ovviamente molto più lungo e articolato, dunque il consiglio è di evitare diagnosi fai da te e rivolgersi a professionisti, soprattutto se la manifestazione è persistente e correlate a eruzioni cutanee, orticaria e altri sintomi fastidiosi.
Medici di famiglia e dermatologi saranno in grado di valutare attentamente la manifestazione per arrivare a una corretta diagnosi e gestione del problema.

3) Pelle secca e prurito: esiste una correlazione?

La pelle secca, una dei biotipi cutanei, è carente di acqua o di lipidi cutanei. Questo tipo di pelle presenta in genere uno scarso spessore e, per la carenza di sostanze lipidiche, è spesso soggetta a sensazione di forte tensione o prurito, specialmente sul corpo.
Quando il prurito è associato alla pelle secca è necessario intervenire per riportarla al suo normale equilibrio fisiologico, come spiegato nel nostro articolo “Pelle secca: cause e come risolvere il problema della secchezza e disidratazione della pelle”.

4) Le modalità di detersione influenzano la comparsa di prurito?

La risposta è sì. Quando si parla di detersione del corpo, ci sono alcuni fattori che possono favorire la comparsa di prurito della pelle, tra cui:

  • Atti di lavaggio non del tutto corretti.
    Ci riferiamo, in particolar modo, all’uso di una quantità eccessiva di detergente, a un esagerato tempo di contatto tra pelle e detergente prima del risciacquo, a risciacqui incompleti o mal eseguiti.
  • Detersione… e basta.
    Le fasi di una dermoroutine sono principalmente due: detersione e idratazione. Se al lavaggio non facciamo seguire l’applicazione di una dermocosmetico idratante, è più facile che non venga ripristinato il giusto grado di idratazione. Una pelle idratata è più morbida ed elastica, mentre una pelle disidratata è più esposta a condizioni come la pelle secca e sintomi come il prurito.
  • Scelta di detergenti con tensioattivi troppo aggressivi.
    Quando un detergente è ben formulato e con tensioattivi non aggressivi non danneggia la pelle o favorisce la comparsa di manifestazioni fastidiose come il prurito, piuttosto la aiuta a evitare possibili problemi.

5) Ci sono delle accortezze da seguire a livello di beauty routine?

Poiché il prurito non è una patologia ma un sintomo che indica la presenza di altre condizioni, diventa necessario affidarsi ai consigli di un esperto o un’esperta. Ci sono, però, delle indicazioni e accortezze “indirette” che possono tutelarci dal prurito.
La prima è senza ombra di dubbio la scelta di dermocosmetici di alta qualità e testati. In questo senso, La lista degli ingredienti INCI di un cosmetico è molto utile, non solo per tenersi alla larga da sostanze allergizzanti, ma anche per monitorare ciò che si sceglie di utilizzare quotidianamente.
In generale, un dermocosmetico dovrebbe avere un INCI essenziale, ovvero essere composto dalle poche sostanze essenziali che il nostro corpo richiede.
I nostri prodotti, ad esempio il Detergente doccia delicato o il Detergente Intimo pH 4.5 sono formulati proprio con questo obiettivo: sono poco schiumogeni (e quindi facilmente risciacquabili), adatti all’uso quotidiano e alle principali tipologie di pelle

L’irritazione da sfregamento: cos’è e cosa fare

Una prolungata frizione può provocare un’irritazione da sfregamento. Scopriamo cos’è e come gestirla.

  • beauty routine

  • 24 Lug 2023

Quando la cute si strofina ripetutamente e in modo persistente contro altra cute o un indumento, può comparire l’irritazione da sfregamento. Particolarmente fastidiosa, può portare alla manifestazione di arrossamenti, gonfiore e sanguinamento.
Scopriamo insieme quando può verificarsi l’irritazione da sfregamento e quali accorgimenti seguire.

Cos’è l’irritazione da sfregamento?

L’irritazione da sfregamento è quella condizione che si presenta in caso di attrito frequente e continuo tra due parti del corpo o tra pelle e indumenti.
Questo contatto prolungato può provocare arrossamento e bruciore, fino ad arrivare a piccoli sanguinamenti e formazione di croste.

Le zone del corpo più soggette sono le cosce, l’inguine, le ascelle, i glutei, i piedi e il seno (i capezzoli e la parte sotto il seno), mentre umidità, eccessiva sudorazione e tessuti sintetici possono contribuire o intensificare l’irritazione. Difatti è una manifestazione molto tipica in estate, quando le temperature sono più alte e l’umidità nell’aria elevata.

Perché si verifica l’irritazione da sfregamento?

Lo sfregamento può essere causato o associato a diverse situazioni e condizioni, tra cui:

  • Sovrappeso, sedentarietà e posizioni obbligate: se l’essere sovrappeso può facilitare il contatto tra parti del corpo, anche la sedentarietà o il mantenere una posizione obbligata a lungo (ad esempio a letto) può favorire l’attrito e, dunque, questo tipo di irritazione.
  • Eccessiva sudorazione: un clima caldo e umido può portare a un eccessivo accumulo di sudore in zone del corpo ricche di ghiandole sudoripare e a conseguente vulnerabilità a irritazioni e prurito. I sali presenti nel sudore possono poi cristallizzarsi e rappresentare un’altra fonte di irritazione.
  • Sport di resistenza: movimenti ripetuti, indumenti inadatti o umidità in eccesso dovuta al sudore tipico di sport di resistenza come la corsa possono favorire irritazioni da sfregamento.
  • Abbigliamento inadatto: tessuti sintetici non traspiranti o vestiti che non si adattano bene alla forma del corpo possono favorire l’attrito. Anche indossare gonne e abiti in estate, talvolta, può portare a sviluppare irritazioni nella zona interna delle cosce.

Accorgimenti per l’irritazione da sfregamento

Per gestire le irritazioni da sfregamento, oltre ad applicare prodotti (anche vaselina oppure oli) che possono ridurre l’attrito nelle zone più esposte al contatto, è possibile:

  • Curare la routine cosmetica affinché la pelle sia correttamente idratata. Non si tratta solo di detergere il corpo quotidianamente con prodotti formulati con ingredienti idratanti come il Pantenolo o riepitelizzanti e rinfrescanti come l’Aloe (come nel caso del nostro detergente doccia delicato), ma di far seguire alla fase di detersione l’applicazione di dermocosmetici idratanti. Una pelle non idratata è, infatti, molto più soggetta a irritazioni, arrossamenti e prurito.
  • Mantenere asciutte le parti del corpo, prevedendo lavaggi extra in caso di attività fisica o sudore eccessivo.
  • Cambiare i vestiti bagnati o sudati il prima possibile.
  • Curare l’abbigliamento scegliendo fibre il più possibile naturali per aiutare la traspirazione e l’evaporazione dell’umidità. Indossare indumenti adeguati e specifici quando si fa sport.
  • Evitare le ore più calde della giornata per fare sport, soprattutto nei mesi caldi.

Pelle screpolata: domande e risposte

Perché la pelle si screpola? Come agire per ripristinare il benessere? A queste e altre domande rispondiamo nel nostro articolo dedicato alla pelle screpolata.

  • Idratazione

  • 24 Lug 2023

La pelle può screpolarsi per numerosi motivi: le cause possono interne, esterne o anche legate al proprio biotipo cutaneo. Una pelle screpolata è più fragile ed esposta a intemperie e problemi e va gestita con attenzione, anche a partire dal quotidiano. Proviamo a capire insieme perché la pelle si screpola e come intervenire attraverso cinque domande e, ovviamente, risposte!

1) Perché la pelle si screpola?

La pelle si screpola quando è molto disidratata, ovvero è ridotta la sua capacità di legare l’acqua ed evitare la perdita di acqua transepidermica. In mancanza della giusta idratazione diventa dunque più tesa, secca e poi arrossata, pruriginosa fino a essere screpolata. A screpolarsi sono spesso le zone del corpo più esposte all’esterno, in particolar modo le mani, i piedi e le labbra. Questa condizione può essere temporanea o persistente (associata a patologie della pelle) e causata da diversi motivi che possono essere suddivisi in cause esterne e interne.

2) Quali sono i fattori esterni che portano la pelle a screpolarsi?

La pelle è la barriera di protezione naturale dell’intero organismo da fattori esterni, siano essi di natura fisica, chimica o meccanica.
Condizioni climatiche (freddo, vento, caldo eccessivo), raggi solari e aria condizionata possono disidratare la cute. Anche lavaggi troppo frequenti e l’uso di acqua molto calda, così come l’acquisto di dermocosmetici con formulazioni troppo aggressive, possono favorire la perdita di idratazione facendo perdere alla pelle il suo ruolo di scudo.

3) Quali sono i fattori interni che portano la pelle a screpolarsi?

Quando parliamo di fattori interni, ci riferiamo non solo al naturale avanzare dell’età (che porta a una fisiologica perdita del grado ottimale di idratazione), a patologie, componenti ormonali, ma anche al biotipo cutaneo, dunque a una predisposizione personale.

La pelle secca è, difatti, carente di acqua o di lipidi cutanei, oppure di entrambi. Presenta in genere uno scarso spessore e tende a screpolarsi più facilmente.
Ma anche la pelle grassa, caratterizzata da un’aumentata secrezione di sebo e da una ridotta presenza di sostanze acquose, può rischiare disidratazione e screpolature.

Quando si ha la pelle grassa l’equilibrio del film idrolipidico è altamente sbilanciato verso i lipidi e quindi aumenta la perdita di acqua transepidermica. Inoltre le terapie mediche prescritte dal dermatologo in caso di acne o iperseborrea favoriscono secchezza e disidratazione. Diventa dunque essenziale idratarla con formulazioni leggere ed equilibrate.

4) Qual è la giusta routine cosmetica per la pelle screpolata?

Per non rendere la pelle ancora più debole e fragile, facilitando la comparsa di desquamazione, arrossamento, prurito e screpolature, è essenziale non dimenticare di far seguire alla fase di detersione quella dell’idratazione. Applicare dopo la doccia una crema ad azione protettiva e idratante, come il nostro Idratante corpo leggero, è una pratica essenziale per cercare il giusto grado di idratazione.

Allo stesso modo anche la detergenza dev’essere eseguita con prodotti capaci non solo di rimuovere lo sporco ma di rispettare la fisiologia della cute, come il Detergente Doccia Delicato, ricco di antiossidanti e idratanti.

5) Quali possono essere altri consigli per gestire la pelle screpolata?

Una routine cosmetica corretta aiuta a prendersi cura della pelle secca e screpolata, ma si possono anche adottare altre precauzioni:

  • Evitare ambienti con aria secca e cambiare spesso l’aria nei locali al chiuso.
  • • Evitare di lavarsi con acqua troppo calda, preferire quella tiepida.
  • • Nel caso di mani secche e screpolate, usare i guanti per proteggersi dal freddo o quando si svolgono attività domestiche a contatto con acqua e detergenti.
  • Preferire abiti di tessuti naturali ed evitare la lana al contatto con la pelle.
  • • Bere acqua, almeno 1,5 l al giorno, e seguire un’alimentazione equilibrata e completa, ricca di frutta e verdura.
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